Sala Bausch
3 / 8 novembre 2015
Elvira Frosini/Daniele Timpano
Durata: 1 ora e 15 minuti
Un uomo e una donna sono rifugiati in un teatro insieme al pubblico. In questo spazio d'illusoria salvezza e resistenza attendono l’arrivo di qualcuno o qualcosa: la fine del mondo? Un nuovo inizio? la Rivoluzione? Forse arrivano gli zombi.
Gli zombi siamo noi. La zombitudine è la nostra condizione quotidiana. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica si fa fatica a riconoscere il pericolo o la salvezza: la vita da assediati è divenuta normalità. Quella dello zombi allora è l’immagine della nostra fine, ma è anche un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa al dominio di banche, finanza e multinazionali. L’unico Risorgimento possibile per noi e il nostro paese è un Risorgimento zombi. Zombi di tutto il mondo uniamoci!
«La coppia Timpano/Frosini - grandi irregolari del teatro, irridenti, graffianti, volutamente irritanti e politicamente scorretti - confeziona un testo che dovrebbe sembrare un non testo, aleatorio, magmatico, apparentemente improvvisato, ma che invece è un testo vero, di stralunata qualità poetica». Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
ZOMBITUDINE
testo, regia, interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
scene e costumi Alessandra Muschella
ideazione e realizzazione luci Marco Fumarola e Daniele Passeri
luci Omar Scala, Matteo Selis
produzione Frosini/Timpano - amnesiA vivacE, Kataklisma
coproduzione Teatro della Tosse, Fuori Luogo, Teatro dell'Orologio / Progetto Goldstein, Accademia degli Artefatti
col sostegno del Teatro di Roma nell'ambito del progetto "Perdutamente"
foto Laila Pozzo
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