Teatro di Porta Romana
28 novembre / 22 dicembre 1996
Cristina Crippa/Patricia Savastano
dall'autobiografia di Adalgisa Conti a cura di Luciano Della Mea
regia Marco Baliani
Quando Adalgisa Conti fu internata nel manicomio di Arezzo aveva ventisei anni e certo non s’immaginava di finirvi i suoi giorni ormai novantenne. Nella toccante lettera-confessione indirizzata al medico curante non appena ricoverata, Adalgisa rivela, con ingenuo candore e concretezza d’immagini, una sessualità insoddisfatta, richieste d’amore deluse, troppi desideri avviliti. Dopo questa lettera senza riscontro Adalgisa tace. Diventa, realmente, una paziente del reparto agitate. Nello spettacolo firmato da Marco Baliani gli spettatori sono condotti sulla scena, dopo aver attraversato un opprimente e simbolico cunicolo fasciato di lenzuola, a condividere lo spazio dell’azione insieme alla protagonista: una intensa Cristina Crippa che ripercorre, tra afasie e illuminazioni improvvise, il labirinto della mente di una donna che sfocia nel buco nero di una disperata, atona follia. Patricia Savastano, in un rapporto di interdipendenza e reciprocità, è la sua infermiera-guardiana, ma anche sorella e custode, quasi ossessivo doppio delle visioni dell’altra.
LOLA CHE DILATI LA CAMICIA
dall'autobiografia di Adalgisa Conti
a cura di Luciano Della Mea
drammaturgia di Marco Baliani, Cristina Crippa e Alessandra Ghiglione
regia di Marco Baliani
scene e costumi di Carlo Sala
con Cristina Crippa e Patricia Savastano
luci di Nando Frigerio
suono di Renato Rinaldi
produzione Teatridithalia
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