L’ultimo nastro di Krapp. Quella volta

Un nuovo affondo nel teatro di Beckett dopo il successo di Giorni felici per raccontare il rapporto tra l’uomo e il tempo, tra l’artista e l’involuzione artistica.

Ascoltare, guardare, ripetere. Krapp, una sorta di clown sinistro e solitario, si accinge a registrare l’ultimo nastro della sua vita. Nel giorno del suo compleanno, ogni volta, ritualmente, si registra per riascoltarsi nel corso degli anni. E poi ricomincia da capo. Bruni/Frongia approfondiscono la sperimentazione sul suono e sull’ascolto con un secondo breve testo: Quella volta è un’installazione di cui sono protagonisti un volto e una voce che si moltiplica e risuona. Un viaggio nei ricordi e nel tempo.

L’ultimo nastro di Krapp

Quella volta

di Samuel Beckett

traduzione Gabriele Frasca

uno spettacolo di Francesco Frongia

con Ferdinando Bruni

luci e suono da definire

produzione Teatro dell'Elfo

prima nazionale