The Mary Shelley picture show

“Mostro è il nome che diamo alle cose che non comprendiamo, alle ombre, alle ferite umane, a tutte le nostre anomalie.”

Questo colossal teatral-musicale è un progetto originale ispirato alla vita e all’opera di Mary Shelley, in particolare al suo capolavoro Frankenstein o il moderno Prometeo. Lo spettacolo trae linfa altresì da riferimenti cinematografici come il cult del 1931, la parodia Frankenstein Junior e il musical The Rocky Horror Picture Show, in un linguaggio teatrale che mescola gotico e ironia, riflessione e visionarietà.

In scena un esperimento collettivo all’insegna della diversity, frutto di laboratori teatrali, musicali e artistici condotti con cittadinə-attorə di diversa età, provenienza e fragilità, insieme ai Duperdu e con la partecipazione speciale di Rajae Bezzaz. Cristina Crippa e Elio De Capitani interpretano in video i genitori di Mary Shelley: la femminista Mary Wollstonecraft e il filosofo anarchico William Godwin. A raccontare la sfida creativa indetta da Lord Byron il cammeo di Loris Fabiani e Ginestra Paladino.

Attraverso la tragica vicenda della creatura abbandonata che prende voce, corpo, canto e rabbia, esplora principi etici, politici e filosofici come identità, paura del diverso e bisogno di appartenenza.

La regia di Marangoni fa emergere la specificità degli interpreti, corpi diversi che rivelano la propria condizione umana, e trasforma il limite in un’opportunità creativa irripetibile, senza scadere nella spettacolarizzazione delle storie personali.
La drammaturgia, coordinata da Francesca Sangalli, nasce da un processo partecipativo, con innesti tra tematiche letterarie e biografie personali, creando una partitura viva, stratificata e profondamente umana.
La musica cuce insieme canti e corpi in trasformazione e interseca nella trama del grande classico la forza emotiva delle canzoni del Maestro Wolf, arrangiate dall'Orchestra Inclusiva Esagramma.
Scene e costumi sono realizzati artigianalmente con materiali riciclati e impreziositi dalle cerniere, raccolte nelle comunità del Nord Milano, metafora di una cicatrice che “ricuce” simbolicamente storie e legami.
Il teatro qui è gesto politico, poetico e collettivo: afferma che nessuna voce è di troppo, che ogni corpo – fragile, anziano, queer, bambino, disabile, professionista – ha diritto alla scena.
Il lavoro è dedicato alla memoria di Antonio Sancassani, anima del Cinema Mexico di Milano che per primo ha portato in Italia il Rocky Horror.

The Mary Shelley Picture Show

progetto e regia Marta M. Marangoni
coordinamento drammaturgico Francesca Sangalli
musiche e canzoni originali Fabio Wolf

scene e costumi Marta M. Marangoni
lighting design Alessandro Barbieri
ambienti sonori Michele Tadini
videoart Mammafotogramma | Guido Balossi, Cristel Girotto, Giulia Tartarelli
sculture Roger Ranko
co-creazione costumi Chiara Barlassina, realizzati nella costumeria sociale SUNOMI
foto Laila Pozzo

con 80 cittadinə di diversa età, abilità, provenienza, genere e possibilità dei quartieri del Nord Milano

e con Duperdu - Marta M. Marangoni e Fabio Wolf

e con la partecipazione straordinaria di Rajae Bezzaz

e con Luca D’Addino, Gianmaria Fiore, Andrea Nani, Isabella Pisani

e il cammeo video di Cristina Crippa, Elio De Capitani, Ginestra Paladino, Loris Fabiani e Sassi Acerbi

musiche eseguite in scena da Fabio e Plinio Wolf con l’Orchestra Inclusiva Esagramma, arrangiate da Rebecca Comotti e Gabriele Rubino

con la partecipazione di Collettivo Clown e Coro Ipazia

coordinamento progetti sociali Dianora Zacchè

assistente organizzazione Lucrezia Bellin

assistenti alla regia Sassi Acerbi, Gianmaria Fiore, Isabella Pisani

una produzione MINIMA THEATRALIA | DUPERDU

spettacolo inserito nel progetto di Teatro Sociale e di Comunità
“Frankenstein: la creatura siamo noi” con il contributo di FONDAZIONE ALIA FALCK

sponsor Impresa Funebre Turati, Elleboro Editore, Chiusure Lampo Mariotti, Ditta Lampo Zippers, Cofle e tuttə ə cittadinə che hanno donato le cerniere

• Minima Theatralia | Reel | 2012 - 2025