Sala Bausch
14 / 19 gennaio 2020
Francesco Petruzzelli
Durata: 1 ora e 50 minuti
Al centro della trama di questa commedia dai toni scuri e grotteschi, troviamo un nucleo familiare composto da quattro elementi: un padre di nome Jack, e tre figli, anch'essi di nome Jack.
Ciascuno dei personaggi aderisce a una funzione che lo distingue dagli altri e ne caratterizza la personalità. Nella cosiddetta ‘cultura pop’ occidentale, il nome Jack ha acquisito ormai una valenza quasi archetipica. In ogni film, in ogni libro di matrice anglosassone, perfino in ogni gioco di ruolo inventato dai bambini, il nome Jack emerge per primo nella mente di chi debba assegnare il nome all'eroe della trama. Jack diviene l'antonomasia dell'eroe contemporaneo e pertanto, nella storia ogni personaggio, compresi quelli femminili, ne porta il nome, in quanto figura assoluta di ciò viene chiamato a rappresentare. Alla base dell'intreccio vi è la frizione creata dalle idiosincrasie dei tre figli che, costretti a vivere sotto lo stesso tetto, devono affrontare un percorso di crescita provocato da una violenta presa di posizione del Padre, mosso a sua volta dal desiderio di rendere le sue creature quanto più possibile indipendenti e pronte ad affrontare le avversità del mondo.
QUEL CHE ACCADDE A JACK, JACK, JACK E JACK
regia e drammaturgia Francesco Petruzzelli
con Roberta Azzarone, Michele Lisi, Carlotta Mangione, Edoardo Coen, Francesco Petruzzelli
con gli allievi del II anno del corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico: Federico Fiocchetti, Diego Parlanti
produzione Teatro dell’Elfo e Compagnia dell'Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico
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