Sala Fassbinder
12 / 18 aprile 2019
Vetrano/Randisi
di Franco Scaldati
Durata: 1 ora
Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all'attivo una collaborazione che dura da quasi quarant'anni. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica e che portano in scena all'Elfo, protagonisti di due testi di Franco Scaldati, sospesi tra crudeltà e struggimento: Totò e Vicé e il recente Ombre folli.
Questo secondo testo che hanno scelto di portare in scena parte con un segno diverso, per poi ritrovare i personaggi e le atmosfere più peculiari della produzione del drammaturgo palermitano: «All'inizio di Ombre folli è la scrittura stessa a evocare le ombre, spiegano i due attori. C'è un prologo di concepimento e gestazione in cui l'Autore racconta i suoi sogni: sghembi, visionari, anticipatori. Li racconta e li vede fuori da sé, continuando a scrivere, a stupirsi, in un giuoco di porte, specchi, fiori e cimiteri.
Intanto il sognato prende coscienza, lentamente, di vivere imprigionato dalla fantasia del sognante, del tiranno scrittore. Unica via di uscita, per riuscire ad essere chi governa la sua vita, è sopprimerlo.
Poi c'è la follia delle creature, creature nate e creature non nate, follie di cui lo scrittore ha vissuto la vita come fosse la sua, senza un inizio, senza una fine.
E poi c'è la storia. Le ombre di due uomini si raccontano: il primo ha la passione segreta di travestirsi, truccarsi e andare in strada a fare pompini, arte in cui è maestra, come dice con orgoglio. Ma la sua è una scommessa con la vita, una roulette russa al contrario, perché se qualcuno lo riconosce, il suo piacere si raddoppia, e nel momento dell'amplesso finale, ineluttabilmente, lo uccide, e con religiosa, sacrale pietas, ne seppellisce il corpo.
Il secondo, che dice di amarlo come un figlio, scopre questa sua doppia vita e lo sequestra per redimerlo, e vivere con lui un'esistenza "serena" fatta di rinunce, vergogna e castrazione, in una dipendenza reciproca, fino alla vecchiaia.
Come sempre, nel mondo di Franco Scaldati, chi parla non è mai solo, anche se parla da solo.
Scritto nel suo palermitano poetico, ogni monologo viene recitato da un personaggio e, frase dopo frase, tradotto dall'altra ombra, in un gioco di rispecchiamenti che in questo testo diventa particolarmente crudele e struggente».
OMBRE FOLLI
di Franco Scaldati
regia e interpretazione Enzo Vetrano e Stefano Randisi
video e luci Antonio Rinaldi
produzione Cooperativa Le Tre Corde - Compagnia Vetrano/Randisi
Michele Costabile
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