Sala Shakespeare
28 ottobre / 25 novembre 2018
Bruni/De Capitani
di Lee Blessing, David Greig, Ron Hutchinson, Stephen Jeffreys, Joy Wilkinson
Durata: 2 ore e 35 minuti con intervallo
Il grande gioco ed Enduring freedom: due spettacoli che attraversano due secoli per raccontare i complessi rapporti tra l'Occidente e l'Asia Centrale. Un viaggio avventuroso, crudele e poetico lungo la storia dell'Afghanistan e di un'area che si estende dall'India all'Iran e che ci riguarda molto da vicino. Le cinque storie che compongono Il grande gioco ci conducono nell'Oriente sognato e romanzesco dei resoconti dei primi esploratori, per poi immergerci nelle atmosfere notturne di un melodramma noir, fino a farci precipitare in un clima da guerra fredda.
Invasione e indipendenza 1842-1930
• TROMBE ALLE PORTE DI JALALABAD di Stephen Jeffreys
Ambientato nel 1842, nel corso della prima guerra anglo-afghana, lungo le mura della città di Jalalabad, dove alcuni soldati inglesi sono di guardia nella notte sperando di avvistare qualche superstite della Grande Armata dell'Indo che, ormai decimata, si sta ritirando da Kabul. Un solo sopravvissuto, stremato dalla fame e dal freddo, raggiungerà la guarnigione inglese.
• LA LINEA DI DURAND di Ron Hutchinson
L'emiro Abdhur Raham e Sir Henry M. Durand nel 1893 si incontrano per discutere la proposta inglese di tracciare un confine tra l'Afghanistan e l'India Britannica. Per l'inglese, fiducioso nel progresso, «guardare una mappa è dare forma al mondo… Per il vostro paese vogliamo che ci sia ordine - propone all'emiro - tutto qui».
Ma l'emiro si oppone all'”industriosità dell'uomo moderno” e alle sue pretese scientifiche, facendone emergere le contraddizioni: «è una specie di magia quella in cui credete, con queste mappe. Vi supplico, non cercate di forzare il mondo in una forma che non può prendere».
• QUESTO E IL MOMENTO di Joy Wilkinson
Amannullah Khan, re dell'Afghanistan dal 1919-1929, la regina Soraya Tarzi, suo padre, Mahamud Tarzi, amico e consigliere di Amannullah, e il loro autista sono in fuga verso un aeroporto dove un aereo dovrebbe attenderli per scappare in Europa. La macchina è in panne e cresce il timore di tradimenti e imboscate, facendo emergere le tensioni della coppia e dei due uomini politici.
Il comunismo, i Mujāhidīn e i Talebani 1979-1996
• LEGNA PER IL FUOCO di Lee Blessing
Una spy story che ci proietta i piena Guerra fredda. Il direttore della CIA a Islamabad e il direttore dell'Intelligence del Pakistan discutono la fornitura di armi ai capi tribù afghani che combattono i sovietici. Owen dubita che sia opportuno affidarsi totalmente alla mediazione dei pakistani. Ma pur di sconfiggere i russi.
• MINIGONNE DI KABUL di David Greig
Kabul sta per cadere nelle mani dei Talebani, ma Najibullah, ultimo presidente della Repubblica Democratica dell'Afghanistan, non abbandona il palazzo dell'ONU dove ha trovato rifugio. Ha l'occasione di rilasciare un'ultima intervista, forse solo immaginata, per rievocare il suo sogno di modernizzare il paese.
AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO
di Lee Blessing, David Greig, Ron Hutchinson, Stephen Jeffreys, Joy Wilkinson
traduzione Lucio De Capitani
regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
scene e costumi Carlo Sala
video Francesco Frongia
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
con Claudia Coli, Michele Costabile, Enzo Curcurù, Fabrizio Matteini, Michele Radice, Emilia Scarpati Fanetti, Massimo Somaglino, Hossein Taheri
assistente alla regia Giovanna Guida
assistente scene e costumi Roberta Monopoli
produzione Teatro dell'Elfo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Napoli Teatro Festival
con il sostegno di Fondazione Cariplo
THE GREAT GAME: AFGHANISTAN è stato commissionato e prodotto dal Tricycle Theatre di Londra nell'aprile 2009
Premio Associazione Nazionale Critici Teatrali 2018
foto Laila Pozzo
Il Menu della Poesia
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