Sala Bausch
11 / 16 dicembre 2018
Giuseppe Sartori
testo e regia di Roberto Scarpetti
Durata: 1 ora
Roberto Scarpetti, autore di Viva l’Italia, produzione che ha coinvolto ed emozionato un pubblico sempre numeroso e intergenerazionale, porta a Milano un’altra creazione che dalla cronaca diviene riflessione intima.
«Il corpo è un'ossessione, precisa l’autore. Attraverso il corpo passano le nostre aspirazioni, i nostri sogni, il modo in cui ci percepiscono gli altri. Il successo e l’insuccesso. È così per tutti noi. E ancor di più per chi con il corpo ci lavora. Per gli attori o per gli sportivi di professione. Attraverso il corpo passa il loro talento, il loro futuro.
Ma cosa succede quando il corpo smette di essere ciò che realmente è e diventa un mezzo? Quanto siamo abituati a pensare che si possa intervenire sul proprio corpo? Per vincere una gara sportiva? Per restare giovani? Per essere più belli? Qual è il limite da non oltrepassare per rimanere veramente noi stessi?
Nello sport questo limite si chiama doping, ma spesso il doping è una frontiera mobile, non sempre chiaramente delineata. E per un atleta il doping è la nuova frontiera dell’ossessione per il corpo. Frontiera spostata sempre più in là dalle federazioni, dalle pressioni, dalle gare. Dalla ricerca del successo. 28 battiti parte da qui. Dall’ossessione di un atleta per il proprio corpo. Dal doping vissuto prima come una scappatoia, poi come un incubo. Infine come unica possibilità di rinascita».
28 BATTITI
scritto e diretto da Roberto Scarpetti
movimenti Marco Angelilli, live video Maria Elena Fusacchia
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
con Giuseppe Sartori
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale
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