Sala Bausch
9 / 11 marzo 2018
di e con Oscar De Summa
Durata: 1 ora e 10 minuti
Una fotogra a ironica, impietosa e a sprazzi drammatica della Puglia degli anni Ottanta e di una gioventù senza prospettive. Con questo progetto De Summa si è guadagnato il Premio Hystrio 2016: «scrive, ma anche incarna, interprete multiforme e carismatico, un trittico per voce sola che racconta con arguzia amara i chiaroscuri di una terra che è anche geogra a dell'anima».
Una storia tanto semplice quanto terribile. Una ragazza prende in mano una pistola Smith & Wesson 9 millimetri e attraversa tutto il paese per andare a sparare al ragazzo che la sera prima, il venerdì santo della passione, l'ha costretta a subire una violenza. Una camminata semplice, determinata, senza appelli, pubblica, che obbliga tutti coloro che la incontrano a prendere una posizione netta nei suoi confronti e al tempo stesso a svelare i retroterra emotivi e culturali sui quali la posizione che esibiscono si basa. Una ragazza che in virtù di quell'atto improvviso e inaspettato è costretta a crescere, a diventare donna, a superare gli sguardi e i pregiudizi che a questi sguardi corrispondono, superando i quali supera anche i pregiudizi stessi, come se anche questo fosse un viaggio iniziatico che dall'infanzia porta diritti nel mondo degli adulti. Si comincia dai familiari, per coinvolgere, man mano, tutti gli abitanti del paese fino a rivelare, nel profondo, la nostra società, un'italietta convinta di un progresso automatico e teso all'infinito degli anni '80, tutta incentrata sull'arroganza del maschio dominatore.
Così questa ragazza per riprendersi il suo corpo, il suo corpo privato, è costretta a farlo pubblico, a darlo in pasto alla folla e ai suoi vaneggiamenti, ad assumere su di sé il suo stesso corpo sessualizzato dai maschi e dalla società contemporanea, dove l'occidente e l'oriente giocano tutto il loro potere dominante; quel corpo diviso in parti, smembrato ad uso e consumo del potere attraverso l'imposizione di visioni e divieti. Ma qual è la via per rimettere tutto al suo posto? È giusto usare la violenza per riparare ad una violenza? E se così non fosse che alternative avremo? Un racconto lineare e scorrevole, strutturato secondo una forma classica, che si districa attraverso l'ironia, compagna di leggerezza e sorriso, per una comprensione più emotiva e consapevole che razionale, non tralasciando come alter-ego della narrazione né l'ordine del profondo né del necessario.
LA SORELLA DI GESUCRISTO
progetto luci e scena Matteo Gozzi
disegni Massimo Pastore
di e con Oscar De Summa
produzione La Corte Ospitale, Attodue, Armunia – Castiglioncello
con il sostegno de La Casa delle Storie e Corsia Of
Vincitore del Premio Rete Critica 2016 come Migliore spettacolo
Oscar De Summa ha vinto il Premio Mariangela Melato 2017
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