Sala Shakespeare
17 / 24 aprile 2018
Emilia Romagna Teatro
di Fedor Dostoevskij
regia di Konstantin Bogomolov
Durata: 2 ore
Quarant'anni, moscovita, Konstantin Bogomolov è tra le voci più lucide della scena contemporanea russa. È lui il regista scelto da Emilia Romagna Teatro per firmare questa versione scenica del capolavoro di Fedor Dostoevskij (1821-1881) Delitto e castigo, nel quadro delle produzioni celebrative dei 40 anni di Emilia Romagna Teatro.
Ancora una volta, come già sperimentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione in altre produzioni, un regista straniero dirige un eccezionale gruppo di attori italiani. Così fece, fra gli altri, Nekrosius con Anna Karenina nel 2008, e così fece nel 1984 Jurij Petrovič Ljubimov, nella sua rilettura di Delitto e castigo.
La scelta della direzione artistica è ricaduta su Bogomolov per la sua peculiare abilità nel portare sul palco la grande narrativa ottocentesca; il regista è già familiare, infatti, proprio alla realizzazione teatrale di testi dello scrittore russo, di cui ha allestito I fratelli Karamazov (2013) e L'idiota (2016). Sotto l'occhio lucido e tagliente di Bogomolov, I fratelli Karamazov era diventata un'aspra satira della vita contemporanea russa, che non risparmiava niente e nessuno; così disincantata e feroce da generare attrito tra il regista e il Teatro d'arte di Mosca che ospitava lo spettacolo. Tuttavia, com'è stato riportato da John Freedman su The Moscow Times, sebbene Bogomolov abbia uno spiccato interesse verso i punti dolenti della spigolosa realtà che ci circonda, «i personaggi, il testo e la storia forniti da Fedor Dostoevskij 130 anni fa erano le uniche cose davvero sconvolgenti che ho rilevato».
Bogomolov rifiuta il tradizionale approccio a Dostoevskij: «Dostoevskij è uno degli autori più interessanti – così dichiarava un anno fa al Resto del Carlino – anche se esiste verso di lui un ingiustificato approccio romantico; è considerato una sorta di essenza delle passioni russe senza che se ne veda il cinismo».
Un approccio nuovo e anticonvenzionale, dunque, perché è la stessa visione che Bogomolov nutre dei personaggi ad andare controcorrente: «Non ho mai scelto un attore vedendolo sul palcoscenico perché la cosa più importante è percepire la persona, avvertirne l'energia. Mi interessa inventare una situazione teatrale nella quale il personaggio diventa un medium che parla di noi stessi».
DELITTO E CASTIGO
di Fedor Dostoevskij
traduzione Yana Arkova
adattamento e regia Konstantin Bogomolov
con Anna Amadori, Marco Cacciola, Diana Hobel, Margherita Laterza, Leonardo Lidi, Paolo Musio, Renata Palminiello, Enzo Vetrano
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
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