Sala Shakespeare
20 ottobre / 12 novembre 2017
Bruni/Frongia
di Moisés Kaufman
regia Bruni/Frongia
Durata: 2 ore e 20 minuti
La coppia registica Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con questo spettacolo aggiunge un nuovo tassello alla ricognizione nell'opera di un autore notissimo e, proprio per questo, ancora tutto da scoprire. Dopo il Wilde doloroso della Ballata del carcere di Reading diretta da De Capitani, quello sensuale e 'trasgressivo' della Salomè di Bruni/Frongia e quello ironico e satirico del Fantasma di Canterville, il testo di Kaufman fa emergere la personalità artistica e umana dello scrittore, soave e impietoso fustigatore di tutte le ipocrisie di una società come quella vittoriana, epitome di tutte le società ipocrite.
Atti osceni, che racconta i tre processi che coinvolsero Oscar Wilde nel 1895, mette al centro della scena un'aula di tribunale, riuscendo ad aprire nel serrato dibattito giudiziario squarci poetici e incursioni commoventi nell'opera del poeta. Il testo di Moises Kaufman travalica i confini di una pur appassionante ricostruzione dei processi che portarono alla durissima condanna di Wilde ai lavori forzati e alla morte civile e artistica, per trasformarsi in un rito teatrale in cui si parla di arte, di libertà, di teatro, di sesso, di passione. Il processo allo scrittore irlandese diventa il processo a qualunque artista proclami con forza l'assoluta anarchia della creazione.
Il testo chiede agli attori la capacità di farsi 'narratori' e nel breve volgere di qualche battuta 'personaggi', di passare dal rapporto diretto col pubblico alla ricostruzione di un altro luogo e di un'altra epoca e permette ai registi di proseguire la ricerca nel teatro neo-brechtiano di matrice anglosassone, il cui più recente e felice risultato è stato Frost/Nixon di Peter Morgan. Nove interpreti provenienti da diverse esperienze teatrali compongono il cast: Giovanni Franzoni (Oscar Wilde) Ciro Masella, Nicola Stravalaci, Giuseppe Lanino, Riccardo Buffonini, Giusto Cucchiarini e i giovani under 30 Edoardo Chiabolotti, Ludovico D’agostino, Filippo Quezel.
«Nel lavoro di costruzione di Atti osceni erano due le cose che mi interessavano – racconta l'autore. Primo, volevo raccontare la storia, una possibile storia, di questi processi. E secondo, ero interessato a usare questa storia per continuare il mio lavoro di esplorazione sulla forma e il linguaggio teatrale. Più precisamente: come può il teatro raccontare la Storia? Man mano che procedevo nel lavoro, mi accorgevo che esistono varie versioni di quello che era successo durante quei processi, a seconda delle persone coinvolte: George Bernard Shaw, Lord Alfred Douglas, Frank Harris, Oscar Wilde, ognuno raccontava una sua personale, e a volte molto diversa, storia di quanto era accaduto. Mi sembrava che ogni tentativo serio di ricostruire questa vicenda doveva dare conto, in un modo o nell'altro, di questi differenti punti di vista. Tutto questo mi metteva di fronte a un problema molto stimolante: come creare una pièce che contenesse tutta la molteplicità di queste storie e nello stesso tempo conservasse una linea drammaturgica coerente».
ATTI OSCENI
I tre processi di Oscar Wilde
di Moisés Kaufman
traduzione Lucio De Capitani
regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
assistente alla regia Giovanna Guida
assistente ai costumi Saverio Assumma
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
con Giovanni Franzoni, Ciro Masella, Nicola Stravalaci, Riccardo Buffonini, Giuseppe Lanino, Edoardo Chiabolotti, Giusto Cucchiarini, Ludovico D'Agostino, Filippo Quezel
produzione Teatro dell'Elfo
con il sostegno di Fondazione Cariplo
foto Laila Pozzo
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