Sala Shakespeare
19 aprile / 7 maggio 2017
Elio De Capitani
adattamento e regia Lisa Ferlazzo Natoli
Durata: 2 ore e 10 minuti
Lisa Ferlazzo Natoli ha coinvolto Elio De Capitani nel suo articolato progetto sul teatro di Bond, chiedendogli di interpretare Lear nell'allestimento dello spettacolo firmato nel 2015. Una scelta maturata dopo averlo diretto nel radiodramma The Testament of This Day (un altro tassello del progetto) e dopo che Bond stesso, ascoltando questa sua interpretazione, lo aveva sollecitato scrivendogli: "Elio, play this sometimes please!".
Da Shakespeare fino a Kurosawa e allo stesso Bond, tutti i Lear, vecchi stregati da una hybris insensata, compiono il doloroso viaggio dalla cecità dell'anima indotta dal potere, fino a giungere a una certa misura di umanità che fa scoprire loro di essere un corpo nudo esposto alle tempeste della natura e della vita.
Ma nel suo Lear Bond analizza la violenza del potere autocratico di Lear - e la sua cecità, che potrà cessare solo quando le sue stesse figlie gli faranno cavare gli occhi - come frutto di un desiderio di protezione autarchica, di difesa del regno dall'assalto esterno attraverso la costruzione di un gigantesco muro che tenga fuori tutti i nemici visti come barbari. Ogni sforzo, ogni sopruso, ogni crudeltà sono giustificati dalla necessità di difendere lo Stato: solo dopo che il muro sarà finito, si potrà essere gentili e umani, ora no. Lungo il suo viaggio verrà deposto, sconfitto dalle sue stesse figlie (eredi della sua violenza e cecità) e sconfitto anche da chi ai suoi occhi diventa come una vera figlia, anche se adottiva, l'inedita Cordelia creata da Bond, la moglie di un contadino che si mette a capo di una grande rivoluzione popolare. Anche lei rimarrà imbrigliata nelle logiche del potere e della difesa della nuova patria rivoluzionaria e finirà per riprendere la costruzione proprio di quel muro che ormai Lear considera il più grande errore della sua vita.
Il testo, scritto da Bond negli anni settanta, è oggi più che mai attuale. Lisa Ferlazzo Natoli ha lavorato a stretto contatto con l'autore a una mirabile drammaturgia della necessità e dell'urgenza per adattare i trentacinque personaggi a un cast di otto attori con Elio De Capitani nel ruolo di Lear e con Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Alice Palazzi, Pilar Perez Aspa, Diego Sepe, Francesco Villano.
«Lisa Ferlazzo Natoli ha messo in scena il Lear in una sorta di fastoso cantiere. Impalcature di tubi metallici, su cui si allungano veli leggeri. Bond mette a confronto due realtà incomparabili, due sistemi politici anche temporalmente sfalsati, un regime ancien fuori dalla storia e quello rivoluzionario che l'ha abbattuto, senza che nulla sia cambiato nel profondo. Quel muro è sempre lì. Non ci sono poteri buoni. La regia di Lisa Ferlazzo Natoli ne dà conto con una crudeltà davvero "elisabettiana", da "tragedia di vendetta"».
Gianni Manzella, il manifesto.
LEAR DI EDWARD BOND
traduzione Tommaso Spinelli
adattamento e regia Lisa Ferlazzo Natoli
scene Luca Brinchi, Fabiana Di Marco, Daniele Spanò
costumi Gianluca Falaschi
realizzazione immagini a china Francesca Mariani
luci Luigi Biondi
suono Alessandro Ferroni e Umberto Fiore
disegno video Maddalena Parise
con Elio De Capitani, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Alice Palazzi, Pilar Perez Aspa, Diego Sepe, Francesco Villano
coproduzione Teatro di Roma, Teatro dell'Elfo e Lacasadargilla
foto Sveva Bellucci
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