Sala Fassbinder
28 / 29 gennaio 2014
Kronoteatro
testo di Fiammetta Carena
regia di Maurizio Sguotti
Durata: 1 ora senza intervallo
Con la trilogia teatrale Familia (Orfani _ la nostra casa, Pater Familias _ dentro le mura e Hi Mummy _ frutto del ventre tuo), Kronoteatro propone un'attenta indagine circa i meccanismi di interazione, attorno ai quali si costituiscono le relazioni parentali proprie della cornice familiare classica. L'analisi ruota per lo più attorno ai rapporti di potere e soggezione che s'instaurano tra i componenti delle differenti generazioni.
I protagonisti dei diversi spettacoli sono soggetti deboli, alla ricerca di un'identità antropologica e sociale. Sopraffatti dall'incessante flusso di linguaggi e realtà che non possono comprendere, cercano rifugio e sicurezza nell'unico elemento che sembra stabile e certo – la famiglia. Questa, soggetta a diverse conformazioni, da alcova e ventre materno si trasforma ora in prigione in grado di suscitare irrefrenabili desideri di evasione, ora in gabbia dorata, fonte di protezione e sostituto di una vita realmente vissuta.
Sulla scena si muovono corpi dall'identità scomposta frutto di percorsi di oppressione e violenza, mentre frustrazioni e nevrosi si tramutano nell'unica linfa vitale.
È nel conflitto, in questo caso indagato in chiave intergenerazionale, che Kronoteatro riconosce il percorso principale che conduce alla coscienza di sé. Lontano da ogni retorica rassicurante, la guerra si trasforma in elemento essenziale della vita. Insicurezze e paure, frutto di una taciuta domanda di senso cui non viene fornita risposta alcuna, si materializzano in percorsi costellati di atrocità, ora sanguinolente ora velate e appaganti. La brutalità dei gesti è indice dell'impeto con cui si esprime il desiderio di autoaffermazione, risultato di una percezione di estraneità all'ambiente circostante.
Un "Teatro del martello" volto a spazzar via, senza esitazioni le placide certezze e convenzioni in cui siamo soliti rifugiarci. Un teatro che ci invita a guardare dentro noi stessi, per sbarazzarci di quella collezione di immagini sacre che funge da pilastro alla nostra auto comprensione.
Kronoteatro
In un tempo e un luogo indefiniti e claustrofobici cinque ragazzi vengono tenuti reclusi da un uomo che viene definito "il Maestro". I ragazzi non hanno nome, né storia. Sono sperduti e immemori. L'unica percezione che hanno del mondo esterno è quella di una minaccia oscura e informe, attraversata da echi di guerra. Non ricordano da dove vengono, né perché sono lì. Sono gli Orfani messi in scena da Kronoteatro nel primo spettacolo della loro trologia. Orfani di padre, di madre, di memoria di realtà.
ORFANI
la nostra casa
testo di Fiammetta Carena
regia di Maurizio Sguotti
scene e costumi Francesca Marsella
luci e musiche Enzo Monteverde
con Alessandro Bacher, Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Alex Nesti, Maurizio Sguotti
produzione Kronoteatro - Comune di Albenga
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