Sala Fassbinder
11 / 12 maggio 2013
Ermanna Montanari
di Nevio Spadoni
regia di Marco Martinelli
Tre spettacoli del Teatro delle Albe, tre momenti di una storia iniziata trent'anni fa (il Teatro delle Albe è stato fondato nel 1983 da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni) e più che mai viva. Un percorso che intreccia alla ricerca del "nuovo" la lezione della tradizione: il drammaturgo e regista Martinelli scrive i testi ispirandosi agli antichi e al tempo presente, pensando le storie per gli attori, i quali diventano veri e propri co-autori degli spettacoli. Fondamentali all’interno del gruppo sono le accensioni visionarie e la vocalità inquietante di Ermanna Montanari, che il pubblico milanese ritroverà in tutta la sua forza nell'ultimo titolo in programma l'Ouverture Alcina, un concerto-performance dove la voce e la musica formano la stessa materia scenica. Il focus dedicato alle Albe si apre con Pantani e prosegue con Rumore di acque.
A Nevio Spadoni, poeta in lingua romagnola, abbiamo chiesto di scrivere il canto di questa nostra Alcina, pietrificata nella "pena", nel lamento e nella maledizione. A Luigi Ceccarelli, compositore di musica elettroacustica, di comporre una partitura capace di dare forma al terremoto interiore che squarcia la fata.
Ouverture Alcina è il combattimento tra la potenza della voce e quella della musica, un'alchimia che disegna la figura della maga ferita d'amore nella sua immobilità iconica, un fantasma che grida un dolore immedicabile. Un "canto" in dialetto romagnolo, lingua "ultralocale", aspra e arcaica, che fa della propria incomunicabilità un punto di forza, musica oggettiva.
La maga è sola in scena, si muove in uno spazio buio, a tratti attraversato da lampi di luce, che ne mostrano il corpo dolente come quello di una danzatrice butoh, all'interno di uno spazio sonoro orchestrato in diretta dallo stesso compositore. Quello che ne scaturisce è un concerto-performance dove la voce e la musica formano la stessa materia scenica. Non c'è azione, non c'è dramma: solo l'errare della voce vagabonda, visione fabulatoria in cui ci si può perdere come nello schianto dei sogni.
Il termine "ouverture" è noto in musica soprattutto come introduzione alle opere liriche, ma nell'800 ha designato anche sinfonie autonome. È in tal senso che abbiamo scelto questo termine, anche per il suo stare sospeso e ambiguo tra la sfera musicale e quella psichica: "ouverture", apertura, introduzione all'universo mentale di Alcina, al suo vorticoso precipitare.
Marco Martinelli e Ermanna Montanari
OUVERTURE ALCINA
testo Nevio Spadoni
musica Luigi Ceccarelli
ideazione Ermanna Montanari e Marco Martinelli
spazio, luci, regia Marco Martinelli
con Ermanna Montanari (Alcina)
produzione Teatro delle Albe - Ravenna Teatro, Ravenna Festival
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