Teatro Leonardo Da Vinci
20 febbraio / 4 marzo 2007
Nicola Bonazzi/Mario Perrotta
Durata: 1 ora e 30 minuti
Interpretato e diretto da Mario Perrotta, scritto a quattro mani con Nicola Bonazzi, Italiani cìncali! Andata e Turnàta è un progetto teatrale diviso in due parti sull’epopea di milioni di italiani costretti a emigrare nel secondo dopoguerra. Emigranti di scarto rispetto a coloro che partivano per l’America o per il nord Italia, quelli che venivano arruolati in Svizzera, in Germania o in Belgio si trovavano nella condizione di eterni stagionali.
Nella prima parte del progetto, Minatori in Belgio, che descrive l’esilio dei nostri connazionali in Belgio, Perrotta dà voce alla fantasia di un giovane postino che, per fare coraggio alle donne rimaste sole in paese, racconta di un nuovo mondo meraviglioso: un viaggio all’indietro alla ricerca di radici e di riscatto. «Perrotta fa ripartire il teatro da una sedia e un bicchier d’acqua. ... Narra con passione, alternando la prosa della cronaca alla poesia della testimonianza orale» (Attilio Scarpellini, Diario).
Nella seconda parte, è Nino, nove anni, l’aedo della Turnàta, viaggio familiare tragicomico dalla Svizzera verso l’Italia. Zurigo-Lecce 1400 Km: un'avventura. “Se sei emigrante la prima cosa che devi imparare è che una enùta è solo una enùta, una turnàta è per sempre”. Nel 1990, quando approdava la prima nave carica di albanesi nel Salento, c’erano ancora mille bambini italiani clandestini in Svizzera. Negli anni Settanta, l’altro ieri, erano trentamila. Insomma eravamo noi italiani i cìncali, gli zingari d’Europa.
ITALIANI CÌNCALI! ANDATA E TURNÀTA
Minatori in Belgio
di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
regia e interpretazione di Mario Perrotta
voci amichevolmente registrate da Ascanio Celestini, Peppe Barra, Elio De Capitani, Laura Curino, Ferdinando Bruni
una produzione TEATRIDITHALIA / Teatro dell'Argine / ITC Teatro di San Lazzaro
Nel foyer del Teatro Leonardo Itinerario fotografico e documentario sul Progetto CìncaliIl percorso fotografico sarà composto da cinque stazioni a tema (la partenza, l’arrivo, il paese ospite, il lavoro, la vita quotidiana) che metteranno a confronto immagini di emigrazione italiana del secondo dopoguerra con altre di immigrazione (dall’Africa ai paesi dell’Est) dell’ultimo ventennio, per creare dei cortocircuiti di senso nel raffronto tra due mondi lontani nel tempo ma identici nelle modalità del “migrare”. Identiche sono infatti le istanze che spingono masse di persone a “spostarsi” da un luogo a un altro e identiche sono, da sempre, le reazioni del paese ospite, come un organismo “attaccato” da corpi estranei, contro i quali produrre anticorpi. Ogni gruppo sarà arricchito da testimonianze audio, pertinenti al tema di ogni singola stazione. Completano il percorso lettere, manifesti, libretti di “istruzioni” per gli italiani che si recavano all’estero, articoli dei giornali dell’epoca e un breve documentario.
Ingresso libero.
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