Teatro di Porta Romana
11 / 31 dicembre 2001
Elio De Capitani
di Williams Shakespeare
Un must della Compagnia dell’Elfo, terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti e nuovi ensemble. Un “sogno” che si ripete nel quale ritornano memorie, tracce e citazioni del passato.
Dopo le stravaganze rock di Salvatores (regista della prima edizione nell’81) e le radicalità dark della precedente messinscena di De Capitani (1986), una cifra stilistica inedita ha segnato quest’ultimo Sogno, debuttato nell’estate 1997 al Teatro Romano di Verona e ripreso con grande successo nelle tre stagioni seguenti (124.150 spettatori in 200 repliche). Uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento.
La macchina scenica è un quadrato elementare delimitato, nelle scene diurne d’avvio, da una cornice-sipario di leggere garze colorate che, scivolando sul fondo, dilata lo spazio e rivela quella soglia, varcata la quale, si precipita nel bosco delle meraviglie notturne. Qui la corte del duca d’Atene si trasforma nel corteo lunare di Oberon e Titania, vestito in abiti contemporanei che mescolano oriente e occidente fra preziosità levantine, colori e ori esuberanti. Lo spazio si trasforma in scatola magica dove il giorno e la notte si inseguono e si sovrappongono esibendo una smaccata solarità e una gioiosa oscurità.
Nel Sogno di una notte di mezza estate Shakespeare distrugge l’idea romantica dell’amore azzerando i luoghi comuni con ironia corrosiva, ma senza irridere l’amore, semplicemente dando conto della sua fragilità, della sua carica d’irrazionalità e di follia. Il Sogno firmato da De Capitani riesce ad amalgamare la solarità diurna della commedia dei giovani amanti con il mondo magico del re, della regina delle fate e del folletto Puck, addizionando il tutto all’irresistibile comicità di Bottom e dei suoi compagni aspiranti filodrammatici.
Lo stesso De Capitani guida ensemble, interpretando un esilarante Bottom. Gli sono accanto, nel gruppo degli artigiani-filodrammatici, Corinna Agustoni e Luca Toracca, protagonisti della storia della compagnia, nonché delle precedenti versioni dello spettacolo. Con loro un gruppo affiatato di attori cresciuti attraverso il lavoro di questi ultimi anni con Teatridithalia a sprigionare tutta l’energia dello spettacolo.
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
traduzione di Dario Del Corno
regia di Elio De Capitani
musiche eseguite dal vivo di Mario Arcari
coro della notte di Giovanna Marini
scene di Carlo Sala
costumi di Ferdinando Bruni
con Paolo Pierobon, Laura Ferrari, Luca Toracca, Nicola Russo, Agnese Grassi, Orlando Cinque, Massimo Giovara, Marina Remi, Elena Russo, Elio De Capitani, Corinna Agustoni, Sebastiano Filocamo, Fabrizio Matteini
produzione Teatridithalia
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