Castello Sforzesco
Sabato 19 Luglio 1980 ore 20:30
Gabriele Salvatores
di Ferdinando Bruni e Gabriele Salvatores, liberamente tratto dall’Odissea di Omero e da 2763 romanzi e fumetti di fantascienza
Debutto
Odissea e fantascienza. Un accostamente che parte dal tema del viaggio, dove il protagonista è una pedina sballotata da una sponda all'altra dell'universo, secondo il capriccio degli dei.
Uno spettacolo di fantascienza, un sogno fantascientifico fatto dopo aver lasciato sul comodino un'edizione del poema omerico. Ma quale fantascienza? Non quella tecnologica di Guerre stellari, né quella un po' kitsch dei 'mondi perduti' alla Flash Gordon. Piuttosto quella della letteratura fantascientifica che viene definita 'sociologica', che è tanto più interessante per la sua dimensione ironica e assurda, che sa inventare situazioni e accostamenti paradossali. La fantascienza americana degli anni '60, dunque, e dei disegnatori francesi di fumetti che a quella si rifanno.
Ecco allora che il protagonista viene prelevato dalla sua realtà e proiettato in una dimensione parallela, nel ruolo di pedina del famoso Gioco degli dei. Atena deve cercare di farlo tornare a casa, mentre Poseidone lo ostacola. In questo suo lungo ritorno il nostro eroe ha la possibilità di rivedere la sua vita, di guardarsi allo specchio, di trovarsi faccia a faccia con i suoi incubi di bambino, fino a incontrare il suo Io diviso (abbandonato per strada alle soglie dell'adolescenza) e a ricongiungersi con lui.
IL GIOCO DEGLI DEI
regia Gabriele Salvatores
scene Thalia Istikopoulou
di Ferdinando Bruni e Gabriele Salvatores
costumi Ferdinando Bruni
musiche a cura di Claudio Sessa
con Corinna Agustoni, Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Elio De Capitani, Ida Marinelli, Gabriele Salvatores (poi Igor Castillo)
produzione Teatro dell’Elfo
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