Ingresso uffici
Giovanni De Francesco
Il ritratto di Ferdinando Bruni sembra emergere dall’ombra e più che ricalcarne i tratti del volto ne sfuoca i contorni, li sdoppia, non per allontanarsi dal soggetto ma, al contrario, per avvicinare l’osservatore a catturarne o interpretarne l’espressione.
Alla figura dell’uomo si sovrappone quella dell’attore, mutevole interprete e custode di un’arte che fa della parola il suo strumento e che qui rimane in attesa, sospesa in una nuvoletta.
Così ho trasformato un amico in un messaggero alato; con la pittura a tempera e pastelli ne ho fatto un ex voto che si colora di rosso in un corallo benaugurante. Complice lui stesso che ha incollato un altro mio disegno in bianco e nero ai piedi del ritratto come a farne la sua didascalia: due figure cercano di togliersi la maschera.
Un altro doppio a raccontare uno dei grandi interpreti del teatro.