Elfo Bazaar

Nel 2003 la compagnia dell’Elfo compiva trent’anni, un’età importante per un nucleo stabile di artisti, un traguardo che pochi ensemble teatrali avevano raggiunto. Con la voglia di fare il punto sulla propria storia e su uno stile che nel tempo si era trasformato restando inconfondibile, l’Elfo progettò allora con Pietro Cheli un grande libro di immagini, aprendo gli archivi e selezionando le fotografie più belle e significative per pubblicarle in un album pieno di idee, sogni e ricordi.

Più che un libro, una mostra portatile che, grazie al formato tabloid, esalta il racconto fotografico di un’avventura nata a Milano nel 1973 canalizzando le ansie della rivolta giovanile nella creatività teatrale. Un percorso intenso che passa dai luoghi e dalla filosofia della cultura alternativa all’attuale situazione da teatro stabile privato, mantenendo lo spirito da collettivo. E che ha portato un’iniezione di entusiasmo nella scena milanese avvicinando anno dopo anno generazioni diverse al piacere del teatro.

Attraverso quattro grandi filoni, Teatro e Musica, I Classici, I Contemporanei, Drammaturgia Interna, oltre 150 immagini a colori e in bianco e nero dei maggiori fotografi teatrali italiani ricostruiscono la fitta trama che unisce una delle più brillanti interpretazioni della cultura pop con la ricerca. Sfilano spettacoli come Pinocchio Bazaar, Comedians, Nemico di classe, Dracula il vampiro, l’opera di Fassbinder e soprattutto il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, testo a cui il gruppo milanese è tornato tre volte con diversi allestimenti.

Tra le poche parole che accompagnano le immagini, lo sguardo di uno spettatore entusiasta, Franco Fabbri, le considerazioni di Gabriele Salvatores, primo direttore dell’ensemble, e di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani che gli sono succeduti. In appendice la teatrologia.

Elfo Bazaar, a cura di Ferdinando Bruni e Pietro Cheli, il Saggiatore, Milano, 2004, 108 pagine